Che cornice, il profumo della storia e il ricordo di tutti i
personaggi incredibili che sono passati dal teatro Regio sono impressionanti.
Abbiamo deciso con il regista Marco Caronna di accompagnare
il mio filmato al pianoforte.
Eccomi al piano mentre la platea può godersi le immagini di
me danzante sull’acqua.
Ero veramente emozionato, come al primo appuntamento con una
ragazza.
Suonare il piano non è la mia prima qualità però ce l’ho
messa tutta e ho cercato, anche dopo, con le parole, di essere all’altezza
della situazione, all’altezza di un luogo che ti avvolge con la sua storia così
importante.
Aver ricevuto il Premio Internazionale di Sport e Civiltà è
un vero motivo di orgoglio, in virtù dei premiati di questa edizione e di
quelle precedenti.
Ho sentito e vissuto dal vivo quelle voci che spesso sento
in televisione e radio, quelle persone che tramite le loro gesta e i loro
racconti hanno fatto grande lo sport italiano.
Sono immensamente onorato e quasi in imbarazzo a trovare il
mio nome accanto al loro e la mia gratitudine per questa esperienza andrà oltre
questo momento.
Lo sport mi ha dato moltissimo ed è bello poter restituire
qualcosa portando questo sentimento così puro, l’amore per lo sport, nelle
scuole o in altre realtà.
Tutta la giornata è stata unica: le prove e quindi la
conoscenza di questo luogo pregno di cultura e di esempi positivi, il lavoro
dietro le quinte che è sempre consistente quando hanno luogo eventi del genere.
Prima la visita al mio amico Enrico Campari, il guru del
carbonio. Il suo capannone è un parco giochi per me: ci sono modellini,
materiali e macchinari da toccare ed esplorare chiedendo a Enrico di
spiegarmene ogni particolare.
Mani, cuore, testa e pancia tutti insieme per vivere una
giornata indimenticabile!