Imparare a contare con l’apprendimento cinestetico


Imparare a contare con l’apprendimento cinestetico

Alcuni bambini imparano a contare con naturalezza, mentre altri devono
essere accompagnati e per rendere questa attività più piacevole si possono
utilizzare diverse strategie e quella di cui oggi vi voglio parlare utilizza
l’apprendimento cinestetico.

Imparare a contare è un’abilità che necessita del tempo per essere appresa
e alcuni bambini l’acquisiscono prima di entrare nella scuola primaria perché
stimolati da alcune situazioni che osservano intorno a loro.

Ma quando i bambini presentano una difficoltà visiva? Viene naturale
contare a voce e riproporre più volte l’enumerazione affinché ci sia un
apprendimento uditivo-verbale, quindi che sfrutta il canale uditivo e la
ripetizioni di numeri.

A mio avviso, però, il metodo appena descritto può risultare un po’ noioso
e poco accattivante per i nostri bambini, quindi nel mio lavoro mi sono interrogata
sulle modalità con le quali è possibile attrarre l’attenzione sul compito e
renderlo più piacevole.

La risposta che mi sono data è quella di inserire nell’apprendimento
dell’enumerazione dei numeri delle componenti motorie che potessero attivare l’apprendimento
cinestetico perché il movimento, di ampiezza più o meno elevata, rende più
significativa il compito.

Le due attività che al momento ho trovato più utili sono state il contare
alcuni oggetti tutti uguali; il contare in avanti saltando come rane e il
contare indietro camminando come gamberi.

Il conteggio di oggetti tutti uguali prevede che il bambino abbia tutti gli
oggetti in un contenitore, quindi in un’area circoscritta, e che debba
spostarli uno a uno in un altro contenitore contandoli. Rispetto alla tipologia
di oggetti cercate voi quelli che possono essere più significativi per il
bambino che avete davanti, si possono anche inventare storie giustificando il
perché si debbano contare. Nel mio caso ho inventato che c’erano una mamma e un
papà che una volta tornati a casa dovevano contare tutti i loro numerosi
bambini, in alternativa possono essere maestre che dopo la gita tornano a
scuola e devono controllare che tutti gli alunni siano rientrati in classe.

La seconda attività invece prevede che i bambini saltino in avanti partendo
da zero e camminino all’indietro contando a ritroso partendo da un qualsiasi
numero e raggiungendo il numero zero. Ricordo che il nostro obiettivo in questa
circostanza non è la correttezza del gesto motorio, quindi è opportuno che il
bambino sia in sicurezza e che salti con o senza l’aiuto dell’adulto. Questa
attività può essere poi di aiuto per introdurre i concetti matematici
dell’addizione e della sottrazione.

Quelli che qui ho esposto sono solo alcuni esempi che ho tratto dal mio
lavoro, ma ritengo che ogni attività debba essere progettata tenendo conto in
primis del bambino, quindi non credo che queste strategie siano adatte a tutti
e che siano le uniche.

Conoscete il bambino, interrogatevi e progettate in base a ciò che può
coinvolgerlo maggiormente.

 

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