Verbalizzare il non verbale


Verbalizzare il non verbale

In un precedente articolo (non trovo il link) abbiamo affrontato il tema di come spesso gli insegnanti cambino all’interno della scuola e di come sia necessario riferire nuovamente le modalità più utili per rendere accessibile l’apprendimento agli alunni con difficoltà visiva.

Le grosse difficoltà per gli insegnanti si presentano con i bambini, perché la maggior parte dell’apprendimento è reso accessibile mediante il canale visivo e pertanto è necessario integrate le strategie che appaiono più adatte alla fascia di età alle modalità più adeguate agli alunni con difficoltà visiva.

L’apprendimento passa attraverso moltissime schede cartacee che prevedono il colorare, lo scrivere, il disegnare, il tagliare e l’incollare, e molto spesso queste modalità vengono utilizzate anche nella comunicazione e durante le attività extra-didattiche.

Per quanto possibile però le proposte dovrebbero essere inclusive e per questo adatte a tutti gli alunni della classe, per questo mettiamo a disposizione delle strategie:

·     Affiancare ai disegni delle ricche descrizioni, che non solo saranno utili ai bambini non vedenti ma potranno aiutare gli altri ad aumentare il loro lessico.

·     Quado si danno delle indicazioni spaziali, oltre a indicare con il dito a che cosa ci si sta riferendo, è opportuno verbalizzare la direzione con le coordinate destra, sinistra, in basso, per terra, sul pavimento. È sconsigliato dire “Sedetevi lì” meglio “Sedetevi sulla sedia” oppure accompagnare l’alunno.

·     Quando si danno indicazioni ai bambini con difficoltà visive non basta fare il gesto e verbalizzare con un “così”: “Mettete le braccia così”, “Non conciatevi le mani così” o “Sbucciate la banana così”. Meglio utilizzare espressioni come “Mettete le braccia conserte”, “Non sporcatevi le mani” o “Sbucciate la banana prendendo il lembo duro ponendolo in alto e tirate con forza verso il basso” guidando il movimento per le prime volte.

Da sottolineare è che tutte le verbalizzazioni devono prima essere chiarite all’alunno, altrimenti un comportamento inadeguato dopo l’indicazione dell’insegnante non potrà essere interpretata come oppositivo o scorretto, ma come il risultato della scarsa chiarezza della consegna.

Dott.ssa Samantha Bruno

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