Per la maggior parte degli alunni e a volte anche dei genitori la parola “Scuola” equivale o si discosta molto poco da “Valutazione” e molto spesso i numeri sulle verifiche assumono il ruolo di valutare gli alunni come persone o di determinare l’umore di uno studente, che una volta a casa influenzerà tutta la sua famiglia.
I ruoli delle verifiche non sono di valutare le persone o di determinare l’umore degli studenti perché il voto di una verifica può essere influenzato dalla capacità di insegnamento di un docente, dalla capacità di apprendere di un alunno, dal grado di difficoltà delle prove, dalle giornate giuste o sbagliate che tutti incontrano. Il numero sulle verifiche valuta la prestazione.
Un bravo insegnante sa che l’alunno è molto di più della media dei numeri delle sue prestazioni alle verifiche e quando deve valutarlo alla fine dell’anno tiene in considerazioni molti più elementi dei semplici numeri.
Ma visto che questo è compito degli insegnanti, noi preoccupiamoci invece di essere dei bravi educatori, sia nei panni di genitore sia in quelli di professionisti che lavorano nell’ambito scolastico: a mio avviso la cosa più importante che un adulto dovrebbe valutare in un alunno è l’impegno.
Gli adulti dovrebbero prestare molta attenzione all’impegno perché con questa attenzione già si insegna ai ragazzi che, indipendentemente dalla prova o dai risultati che si otterranno, ciò che conta è la modalità con la quale si approcciano le situazioni.
Se uno studente si impegna nel suo compito un risultato negativo può indicare se l’impegno è stato sufficiente, se ci sono delle difficoltà che non si erano considerate o se l’adulto può/deve intervenire in qualche modo.
In altri termini un brutto voto senza impegno non ci dà alcuno spunto se non quello di impegnarsi di più la prossima volta, mentre se un brutto voto è conseguente all’investimento di impegno allora l’adulto può trovare delle soluzioni reali e può essere veramente di supporto al ragazzo.
Insegnare ai ragazzi a perseguire i propri obiettivi con impegno equivale a spronarli ad assumere ruoli attivi nella loro vita e a non essere persone passive che si accontentano di ciò.
Dott.ssa Samantha Bruno
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